Dopo l'esclusione della scuola dell'infanzia da ogni discussione sulla Buona Scuola già denunciata dal Coordinamento Nazionale delle Politiche dell'Infanzia e della sua Scuola, ora il Governo attacca frontalmente quella fin qui considerata da esperti e comuni cittadini come un'eccellenza educativa.Per la scuola dell'infanzia, che ha il compito di portare al 100% dei bambini opportunità formative capaci di rimuovere precocemente i gap che impediscono l'inclusione e il successo formativo abbattendo i rischi della dispersione scolastica, il DDL presentato dal governo non assegna l'organico funzionale, blocca la generalizzazione e impedisce le assunzioni, con motivazioni a dir poco incoerenti!L'inserimento dei servizi educativi per lo 0-3 anni tra i diritti a domanda collettiva costituisce un passo importante ma non placa la preoccupazione che la scuola dello Stato possa perdere le sue peculiarità all’interno di un sistema integrato.Porre la relativa spesa per l'Istruzione a carico dei Comuni e delle Regioni riporta la scuola dell'infanzia indietro di 46 anni.Nel 1968 la legge 444 ha istituito la scuola dell’infanzia statale, in un sistema tripartito che si è qualificato sul campo, con la capacità degli insegnanti di porre ogni bambino al centro di una ricerca metodologica sempre all'avanguardia.Tale assetto - sostiene il Coordinamento - ha favorito la costituzione del sistema integrato di istruzione e educazione per l’infanzia.La scelta odierna, invece, riporta ad un ormai superato assistenzialismo - e l'esperienza delle sezioni primavera lo testimonia - cancellando una tradizione pedagogica, considerata un modello per il mondo intero.Anche le sezioni primavera, avviate nel 2007 per i bambini tra i 24 e i 36 mesi, hanno perso qualità educativa ed attrattività da quando i finanziamenti sono quasi esclusivamente a carico degli enti locali - evidenzia il Coordinamento.L'organismo, formato dai rappresentanti delle quattro maggiori organizzazioni del sindacalismo scolastico, rafforzate dalle recenti elezioni delle RSU e dalle cinque e più storicamente radicate associazioni professionali della scuola, dice no allo smantellamento della scuola dell'infanzia statale.Per dare un futuro vero alla scuola ed al paese, per valorizzare gli insegnanti occorre cominciare dalla scuola dei piccoli!Anche per la scuola dell'infanzia l’organico funzionale, la stabilizzazione dei precari e la generalizzazione - sottolinea il Coordinamento- devono essere previsti e garantiti subito!
Roma, 19 marzo 2015
Il Coordinamento Nazionale delle Politiche dell'Infanzia e della sua Scuola
Il Coordinamento è formato dalle associazioni professionali AIMC, ANDIS, CIDI, FNISM, MCE e dalle organizzazioni sindacali CISL SCUOLA, FLC CGIL, SNALS CONFSAL, UIL SCUOLA