È stato da poco emanato un nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DPCM 1/3/2020), composto di 6 articoli e tre allegati, contenente ulteriori disposizioni volte a contenere il contagio da “coronavirus”. Rimandando alla lettura integrale del provvedimento e degli allegati, ne evidenziamo alcuni punti fornendo al riguardo anche essenziali indicazioni di comportamento. Poiché il quadro dei provvedimenti in materia di misure anticontagio è molto articolato, comprendendo accanto alle disposizioni del Governo centrale anche quelle delle autorità di governo regionale e locale, è bene comunque consultare anche i siti delle singole Regioni, che riportano quasi sempre anche utili indicazioni operative.
Il Dpcm del 1/3/2020 distingue i provvedimenti di chiusura delle scuole da quelli di sospensione delle attività didattiche. In caso di chiusura, tutto il personale (docente, ATA e dirigente) non può e non deve recarsi a scuola, mentre in caso di sospensione dell’attività didattica, vanno considerate diverse situazioni.
I docenti, per disposizione contrattuale, non devono recarsi a scuola, tranne che per lo svolgimento di eventuali attività funzionali programmate. Va da sé che, essendo la ratio dei provvedimenti quella di contenere le occasioni di contagio, è quanto mai opportuno che gli incontri non urgenti ed indifferibili siano rinviati, anche in relazione alle responsabilità del dirigente scolastico nella qualità di datore di lavoro ai sensi del Dl.gs. 81/2008.
Qualora le attività collegiali fossero indifferibili ed urgenti, è bene tenere presente di quanto il dpcm specifica riguardo allo svolgimento di incontri e riunioni, raccomandando di privilegiare modalità di collegamento da remoto. Altrettanto fa la Direttiva 1/2020 emanata da Funzione pubblica, secondo la quale gli eventi aggregativi di qualsiasi natura devono privilegiare modalità telematiche o eventualmente assicurare un adeguato distanziamento dei lavoratori, condizione difficile da garantire, non solo durante lo svolgimento dell’incontro, ma anche nella fase di accesso ed uscita dalla sede di riunione.
Per quanto concerne la presenza di personale ATA a scuola, la Direttiva 1/2020 della Funzione Pubblica prevede che siano privilegiate modalità flessibili di prestazione lavorativa, favorendo tra i destinatari di tali misure i lavoratori portatori di patologie che li rendono maggiormente esposti al contagio, coloro che si avvalgono dei servizi pubblici per raggiungere la sede lavorativa e i lavoratori sui quali grava la cura dei figli a seguito dell’eventuale contrazione dei servizi di asilo nido e scuola dell’infanzia.
Devono inoltre essere regolate le modalità di accesso del pubblico alle segreterie scolastiche anche attraverso opportuni scaglionamenti.
Sarebbe quanto mai opportuna, in ogni caso, l'emanazione di linee guida del Ministero dell'Istruzione al fine di inquadrare in modo specifico tutte le problematiche, a partire dalle gite di istruzione organizzate oltre il 15 marzo e dalle modalità operative con cui assicurare in tutte le realtà coinvolte dall'emergenza forme di educazione a distanza opportunamente certificate.
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Sul DPCM 1/3/2020 la CISL Scuola ha predisposto l’allegata scheda di lettura.