Ufficio Stampa Cisl- “Dalla grave emergenza sanitaria e sociale il Paese deve cercare di uscire non tornando a essere come prima, ma cambiando profondamente nella scelta delle priorità. Il modo in cui si affronterà l’emergenza nella scuola sarà in questo senso un primo banco di prova”. Lo ha detto la segretaria generale della CISL Annamaria Furlan intervenendo oggi ai lavori del Consiglio Generale CISL Scuola, riunito in modalità telematica per un confronto sulla situazione politico sindacale e in particolare sulle modalità con cui ci si accinge ad affrontare le delicatissima fase di ripresa delle attività in presenza, a partire dallo svolgimento degli esami di Stato. Non sono mancati, sia nella relazione introduttiva della Segreteria Generale della Cisl Scuola Maddalena Gissi, sia in quello di Annamaria Furlan i riferimenti alle questioni che più in generale caratterizzano una fase di emergenza la cui drammaticità è rilevante sia sotto il profilo sanitario che su quello delle pesanti ricadute di natura economica e sociale.
“Per affrontare ciò che stiamo vivendo e che dovremo vivere serve la massima coesione – affermano in un nota congiunta Furlan e Gissi – e un esercizio responsabile delle relazioni sindacali offre certamente in questo senso un contributo fondamentale. Abbiamo avuto in queste settimane momenti importanti di confronto col Governo, con i datori di lavoro privato, con lo stesso Ministero della Funzione Pubblica. Non è pensabile che lo stesso non avvenga per un settore come la scuola, luogo in cui si fa comunità attraverso le relazioni fra personale, alunni e famiglie. È impensabile che la ripresa delle attività avvenga con modalità che lasciano a dir poco perplessi, con un ricorso così esteso alla didattica a distanza quando è noto che ne rimarrebbero escluse ampie fasce di popolazione scolastica. Non si può agire con superficialità e approssimazione, serve un confronto approfondito e serio al quale siamo pronti a offrire un contributo significativo di idee, di esperienza e di proposte”.
“Abbiamo chiesto al Governo di assumere come centrale il problema dell’istruzione: abbiamo avuto risposte positive sugli organici del personale, evitando che ci fossero tagli assolutamente insensati in una situazione come questa. Ora chiediamo – sottolineano Furlan e Gissi – che si investano per la scuola le risorse necessarie: anzitutto per una riapertura che deve avvenire in condizioni di sicurezza indispensabili a tutti, lavoratori e utenti del servizio, poi per consentire un’efficace gestione del lavoro in condizioni che almeno per quest’anno scolastico saranno particolarmente complesse”.
“Siamo i primi ad avere consapevolezza – sottolineano Furlan e Gissi - dei problemi che tante famiglie devono affrontare, nel momento in cui un gran numero di lavoratrici e lavoratori tornato in attività, per quanto riguarda la custodia e l’assistenza dei figli più piccoli. Ma è sbagliato inquadrare in quest’ottica il problema della riapertura delle scuole, la cui funzione fondamentale è un’altra e attiene all’esercizio pieno di un diritto all’istruzione sancito dalla carta costituzionale. Non si affidino solo alla scuola responsabilità che chiamano in causa altri soggetti e altri strumenti di sostegno alle famiglie per far fronte a queste giuste esigenze”.