"Non è la bacchetta magica che ne risolva tutti i problemi, ma un moderno sistema di valutazione può aiutare la scuola pubblica italiana a rinnovarsi, evitando i rischi di declino. Come? Fornendo dati, informazioni e analisi per capire le debolezze del nostro sistema d’istruzione e le ragioni dei suoi ritardi e divari. Offrendo a ciascuna scuola – attraverso le risorse della valutazione esterna (prove Invalsi e visite degli ispettori scolastici) – strumenti di diagnosi, che inneschino riflessioni critiche e azioni correttive per innalzare la qualità dei risultati dei propri studenti. Infine, mettendo a disposizione delle famiglie efficaci bussole per orientarsi, nella convinzione che un’informazione trasparente e disponibile a tutti potrà riguadagnare la fiducia dell’opinione pubblica e delle famiglie nella scuola pubblica. Ciò sarà possibile a condizione di accelerare il processo di costruzione del Sistema nazionale di valutazione, che negli ultimi mesi ha rallentato e sembra quasi essere uscito dalle priorità della politica scolastica italiana, ma al tempo stesso di conquistare il consenso degli insegnanti, superandone le resistenze ancora forti. È, infatti, del tutto velleitario pensare di costruire un sistema di valutazione senza che una cospicua maggioranza degli insegnanti ne comprenda e ne condivida le finalità di miglioramento, cessando di temere – come invece è avvenuto in questi anni – che la valutazione sia «contro» di loro".
Questo è quello che scrive la Fondazione Giovanni Agnelli nel documento di presentazione del nuovo Rapporto sulla scuola italiana.