La Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge: "Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti". Il provvedimento passa ora all'esame dell'altro ramo del Parlamento. La votazione ha visto in aula 454 deputati su 630: un deputato si è astenuto, il disegno di legge è stato approvato con 316 voti favorevoli e 137 contrari.
Scrima: “DDL scuola, restano le criticità, continua la mobilitazione”
Il testo del disegno di legge di riforma licenziato oggi dalla Camera non risolve nessuna delle criticità su cui da settimane stiamo rivendicando il confronto con governo e forze politiche, sostenuti da una mobilitazione di ampiezza senza precedenti con cui l’intero mondo della scuola chiede di apportare al testo di legge profondi cambiamenti, salvaguardando un’idea di scuola fondata sulla condivisione, la cooperazione, la giusta valorizzazione di tutte le professionalità.
Rispetto alla prima stesura del disegno di legge la Camera ha apportato solo modifiche marginali, lasciando sostanzialmente inalterati i punti da noi contestati: restano infatti esclusi dal piano di assunzione i precari non inclusi nelle GAE; si conferma una modalità di assegnazione dei docenti alle scuole che non assicura né efficacia di gestione, né garanzie di trasparenza; si conferma l’affidamento improprio e inopportuno di funzioni valutative a studenti e genitori nei confronti dei docenti; si mantiene, rinviandone solo di qualche tempo gli effetti, il divieto di conferire contratti a termine per più di 36 mesi, trasformando così in negazione del diritto al lavoro le norme dirette a contrastare l’abuso di lavoro precario; si riducono e in qualche caso si azzerano gli spazi di contrattazione nella disciplina di importanti aspetti normativi e retributivi del rapporto di lavoro.
Su tutti questi punti riprenderemo, a partire dall’incontro di lunedì 25 maggio al MIUR, un confronto che si svolgerà secondo le tappe concordate il 12 maggio a Palazzo Chigi. Obiettivo è ottenere dalla discussione che si svolgerà in Senato le necessarie modifiche ai contenuti della legge.
Restano al momento per intero le ragioni della mobilitazione, che pertanto continuerà anche nei prossimi giorni, nei modi che saranno definiti unitariamente nell’incontro in programma oggi stesso fra i segretari dei sindacati maggiormente rappresentativi.