FORMAZIONE IN SERVIZIO
La CISL Scuola dei Laghi sta ricevendo numerose richieste di chiarimenti che provengono dalle scuole in ordine al principio sancito dalla Legge 107/15 sull’obbligatorietà della FORMAZIONE IN SERVIZIO.
I tema è quanto mai interessante e carico di implicazioni ma nello stesso tempo occorre richiamare alcuni principi nella prospettiva di contribuire a chiarire fini e contenuti di un percorso che si considera utile e necessario se esercitato in modo razionale e strutturato.
Il primo riguarda sicuramente l’ambito sindacale poiché la materia, per le sue implicazioni lavorative e gli impegni professionali, non può derogare dal Contratto di lavoro; ma questo piano è oggetto della riflessione che porterà il sindacato a sviluppare il tema con il Governo.
L’altro principio è richiamato dal capo dipartimento del MIUR, Rosa di Pasquale, che ha fornito il 07-01-2016 nella Circolare 0000035 indicazioni e orientamenti per la definizione del piano triennale per la formazione del personale
Nella Circolare si riportano indicazioni contenute nella legge 107/2015, in cui viene richiesto ad ogni scuola di elaborare un Piano dell'offerta formativa triennale (anni scolastici 2016-17, 2017-18, 2018-19), che contenga tutte le scelte curricolari, di organizzazione, di gestione delle risorse umane, compresa la progettazione delle azioni formative per il personale in servizio.
Partendo dalla nota 2805 del 11-12-2015 in cui sono stati richiamati alcuni presupposti e indicazioni per la elaborazione del POF triennale entro il 15 gennaio 2016, nella Circolare di gennaio 2016,
- si delineano alcune coordinate utili a collocare le proposte delle scuole per la formazione, nel quadro evolutivo della formazione in servizio determinato dalla legge 107 in particolare dai commi 121-125.
- si afferma che la formazione in servizio è "obbligatoria, permanente e strutturale" ed è connessa alla funzione docente perchè rappresenta un fattore decisivo per la qualificazione di ogni sistema educativo e per la crescita professionale di chi in esso opera.
Viene però ribadito che “lo sviluppo di un sistema di opportunità formative per i docenti e di tutti gli operatori scolastici è responsabilità pubblica prioritaria ed in questa visione si inserisce l'incremento di fondi destinati alla formazione”, fondi previsti ma non ancora erogati
Le prospettive formative sono sostanzialmente due:
- una in forma di “carta elettronica” per i singoli docenti (v. DPCM 23 settembre 2015 – il bonus dei 500€-),
- l’altra come risorsa per l'organizzazione delle attività formative (art. l, comma125 della legge 107 cit.).
Con la prima modalità si riconosce ed incentiva la libera iniziativa dei docenti da ricondurre comunque ad una dimensione professionale utile ad arricchire le competenze di ciascun insegnante e quindi la qualità dell'insegnamento,
con la seconda si vogliono porre le istituzioni pubbliche (MIUR, USR, scuole e loro reti) nella condizione di progettare e attuare azioni pertinenti ed utili ai vari livelli del sistema educativo.
Il Piano Nazionale di Formazione (comma 124 della legge 107 cit.) è la sede formale degli impegni di sistema in materia di formazione in servizio, per il primo triennio 2016-2018 la cui elaborazione è in corso e sarà adottato con Decreto del Ministro.
La circolare afferma con precisione che, per quanto riguarda questa formazione di tipo strutturale, gli attori della formazione sono:
- il MIUR in tutte le Sue articolazioni territoriali,
- le scuole e loro reti
Il MIUR, a partire dall' esercizio finanziario 2016, cosa che ad oggi non è ancora avvenuta, metterà annualmente a disposizione delle scuole, singole o associate in rete, risorse certe per accompagnare le politiche formative di istituto e di territorio.
Le linee di azione nazionali, mirate a coinvolgere un numero ampio di docenti su determinati temi considerati strategici, sono in fase di elaborazione e non sono ancora stati comunicati i fondi a disposizione per attuare percorsi di formazione.
Serve ricordare che le linee d’azione Ministeriali si svolgeranno nei seguenti ambiti:
- competenze digitali e per l'innovazione didattica e metodologica;
- competenze Iinguistiche;
- l'alternanza scuola-lavoro e l' imprenditorialità;
- l'inclusione, la disabilità, l'integrazione, le competenze di cittadinanza globale;
- il potenziamento delle competenze di base, con particolare riferimento alla lettura e comprensione, alle competenze logico-argomentative degli studenti e alle competenze matematiche;
- la valutazione.
La comunità professionale di ogni scuola, in particolare il Collegio nelle sue diverse articolazioni organizzative (dipartimenti,consigli…) e tecniche, è il contesto per l'elaborazione dei programmi di formazione in servizio.
La Circolare richiamata (n.35/2016), fermo restando le priorità formative dichiarate dal MIUR, afferma con decisione che le iniziative formative devono scaturire dall'analisi dei bisogni degli insegnanti, dalla lettura ed interpretazione delle esigenze dell'istituto, evidenziate dalla valutazione d'istituto (RAV), dai piani di miglioramento (PdM), dalle proposte di innovazione che si intendono mettere in atto.
La stessa Circolare preannuncia l’intenzione del MlUR di fornire un quadro esaustivo e coordinato delle diverse filiere progettuali e finanziarie che potranno determinare il quadro delle risorse a disposizione di ogni scuola.
Il piano di istituto dovrebbe contenere la previsione di massima - pluriennale - delle azioni formative da rivolgere, anche in forme differenziate, a:
- docenti neo-assunti (con impegno a far "crescere" l'attenzione ai processi interni di accoglienza e prima professionalizzazione);
- gruppi di miglioramento (impegnati nelle azioni conseguenti al RAV e al PdM);
- docenti impegnati nello sviluppo dei processi di digitalizzazione e innovazione metodologica (nel quadro delle azioni definite nel PNSD);
- consigli di classe, team docenti, personale comunque coinvolto nei processi di inclusione e integrazione;
- insegnanti impegnati in innovazioni curricolari ed organizzative, prefigurate dall'istituto anche relativamente alle innovazioni introdotte dalla legge 107/2015
- figure sensibili impegnate ai vari livelli di responsabilità sui temi della sicurezza, prevenzione, primo soccorso, ecc. anche per far fronte agli obblighi di formazione di cui al D.lgs. 81/2008.
Ogni docente parteciperà alle azioni formative, deliberate dal Collegio dei docenti nell'ambito del POF triennale, anche in una logica di sviluppo pluriennale di sistema.
Detto questo, è convinzione della scrivente Associazione Sindacale, affermare con decisione che è inopportuno avviare in questa fase percorsi obbligatori di formazione senza aver elaborato un proprio piano formativo pluriennale, ma soprattutto senza avere certezze di finanziamenti che diventano indispensabili per dar senso e spessore qualitativo alla formazione. Questi finanziamenti non possono in ogni caso prescindere da una loro valutazione e impegno di spesa demandato ai compiti dei tavoli di contrattazione di ogni singolo Istituto così come previsto dall’art 6 del CCNL 2006/2009.
LA SEGRETERIA DELLA CISL SCUOLA DEI LAGHI