Emanato in data 8 marzo un nuovo DPCM contenente misure di contrasto al contagio da virus COVID-19. Individuate come zone ad alto rischio di contagio, per le quali si introducono ulteriori misure restrittive, l'intera regione Lombardia e le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano - Cusio - Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.
Le altre misure, riguardanti l'intero territorio nazionale, ricalcano sostanzialmente quelle del precedente DPCM 4 marzo 2020.
Resta però da chiarire, con la massima urgenza, se le nuove disposizioni debbano intendersi integrative o sostitutive di quelle che in precedenza avevano previsto, per i comuni della cosiddetta zona rossa, la chiusura delle scuole e non la sola sospensione delle attività educative e didattiche.
A chiedere maggiore chiarezza rispetto ad alcuni punti del decreto è anche la segretaria generale CISL Annamaria Furlan, che paventando il rischio di vedere aumentare confusione e incertezza, richiama il Governo a mettere immediatamente in chiaro chi è titolato a "comprovare l'esigenza lavorativa" delle persone e ad esplicitare meglio le regole sullo spostamento delle merci.