2020-04-28 09:45:00

Mentre il Governo è chiamato ad approntare misure che contrastino gli effetti della pandemia sul sistema economico e produttivo, altrettanta attenzione va posta per quanto riguarda i possibili rischi in termini di aumento della dispersione scolastica e della povertà educativa, di segregazione sociale, mancata inclusione e mancata possibilità di emanciparsi da situazioni di disagio; rischi che toccano in generale la nostra società, ma in particolare i soggetti più deboli, esposti a pagare prezzi altissimi.
È questo il filo conduttore della riflessione che la CISL (Dipartimento Servizi socio assistenziali e famiglia, Dipartimento Salute e Sicurezza), con il contributo delle Federazioni di categoria di Scuola e Funzione Pubblica, riporta in un documento contenente osservazioni e proposte in merito alla cosiddetta “fase due” dell’emergenza e alle questioni che più direttamente investono le bambine e i bambini e di cui occorre farsi carico attraverso un progetto al quale partecipino tutti i soggetti coinvolti nel sistema di istruzione ed educazione, le istituzioni locali, le organizzazioni sindacali e l’associazionismo, con l’obiettivo di garantire anche ai bambini un graduale ritorno alla normalità, alla pari e in modo compatibile con quello degli adulti.
Tornare a vivere forme di socializzazione e riapertura degli spazi di vita è possibile solo creando a livello territoriale forme di diagnosi e accompagnamento precoce da parte dei servizi socio-sanitari, coniugando il bisogno di salute e sicurezza con quello di riavvio delle attività economiche e sociali.
La scuola è uno dei paragrafi in cui si articola il documento, con l’individuazione di percorsi e strumenti volti a governare in modo efficace il ritorno alle attività in presenza, a partire dalla necessità di definire a livello nazionale un Protocollo di intervento che fornisca precisi punti di riferimento e procedure anti-contagio chiare e dettagliate, come orientamento per le analisi e le decisioni da assumere a livello locale, declinando le linee guida secondo le specificità di ogni scuola.
Area dell’inclusione sociale, sostegno economico alle famiglie, conciliazione famiglia – lavoro, offerta educativa territoriale e mobilità sostenibile sono gli altri punti su cui il documento si sofferma, rivendicando interventi specifici con risorse finanziarie, umane e strumentali rafforzate per abbattere i divari territoriali tra aree del paese che hanno livelli di qualità del servizio di istruzione ed educazione profondamente diversi.

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