2015-05-03 07:15:00

Più di 30.000 persone hanno partecipato alla manifestazione che si è tenuta a Milano. Il Governo ascolti la proteste di chi alla scuola ci tiene!

La scuola intera fa sentire la sua voce. Il Parlamento la ascolti, perché è la voce di chi ogni giorno, tutti i giorni, accoglie, educa, istruisce otto milioni di ragazze e ragazzi nella più grande fabbrica di futuro di cui dispone il Paese. Tra mille problemi, difficoltà, disagi, è proprio la passione di chi lavora nella scuola la risorsa più preziosa che la fa vivere e andare avanti, nonostante tutto. Nonostante le strutture spesso fatiscenti, nonostante il livello insufficiente di investimenti, che resta ben lontano da quello di altri paesi, nonostante le retribuzioni più basse d'Europa, un milione di persone rinnova ogni giorno il miracolo di una scuola presente e attiva in ogni angolo d'Italia, presidio insostituibile per l'esercizio di fondamentali diritti di cittadinanza.
La scuola "bene comune"; la scuola che agisce come comunità al servizio di una comunità ancora più grande, l'intero Paese.
Dalle piazze non si alza soltanto la protesta per quanto di sbagliato c'è in un progetto di riforma pensato e portato avanti senza la scuola e contro la scuola: sono piazze ricche di conoscenza, competenza, esperienza, portatrici di proposte che chiedono soltanto di essere ascoltate. Il governo fin qui ha avuto la presunzione di non farlo: lo faccia il Parlamento.

LA CISL UN' IDEA DI BUONA SCUOLA CE L'HA DA ANNI...VOGLIAMO SOLO POTERLA PRESENTARE AL GOVERNO E DISCUTERLA IN MODO CORRESPONSABILE...   linee guida 

Vedi la sintesi allegata...per capire le nostre ragioni, il senso che diamo allo sciopero e le note sulle modalità per effettuare lo sciopero nella scuola.

Il premier Renzi dichiara che lo sciopero della scuola fa ridere”: incapace di comprenderne le ragioni, con quella battuta conferma soltanto la sua superficialità, la sua presunzione e la sua scarsa conoscenza di una realtà, quella della scuola, su cui ha molto da imparare e ben poco da insegnare.Si può ben comprendere come gli serva “un’intensa campagna di comunicazione” per far capire cosa prevede il suo progetto, tante sono state, in questi mesi, le versioni che ne ha proposto: ogni volta diverse, spesso stravaganti, sempre ugualmente lontane da ciò che servirebbe davvero alla scuola per cambiare in meglio. Oggi il disegno di legge è lì, nero su bianco, a dirci quali e quante attese siano state prima suscitate e poi frustrate, a partire da un tema drammatico come quello del precariato; quanti problemi siano stati disattesi e quanti posti malamente, mettendo a grave rischio l’idea di scuola come comunità che insieme condivide la responsabilità di un progetto educativo. E’ proprio in nome di famiglie e studenti che noi vogliamo una scuola in cui si assuma come criterio e valore di fondo quello della cooperazione e non quello della competizione. Non c’è bisogno che il premier ci ricordi a chi appartiene la scuola: stia attento lui, piuttosto, a non dimenticare che la scuola vera la fanno ogni giorno, con passione, competenza e impegno, le persone che ci lavorano, tra mille problemi e difficoltà cui rischiano di aggiungersi quelle derivanti da provvedimenti decisi senza la scuola e contro la scuola.

Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola
Guarda il video dell'intervento di Francesco Scrima

Molto duro l'intervento di Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola. “Quando si mette mano a questioni senza averne conoscenza e competenza, si finisce come l’apprendista stregone e si rischia di fare danni incalcolabili. Questo sta facendo Renzi sulla scuola. 

Non si cambia il sistema scolastico senza chi ci lavora, o peggio contro chi ci lavora. Insegnanti, personale ATA, dirigenti sono il motore della nostra scuola, sono la sua risorsa più preziosa. E’ grazie a loro se la nostra scuola, ogni giorno, funziona e funziona bene pur tra mille difficoltà. Pretendere di cambiare la scuola senza partire dalla loro conoscenza dei problemi, dalla loro esperienza, dalla loro competenza è un grave atto di presunzione ed è anche la ragione per cui stiamo assistendo da mesi a proposte ogni volta diverse, spesso addirittura stravaganti, ma sempre ugualmente lontane da ciò che servirebbe davvero alla scuola per cambiare in meglio. 
E così la nostra scuola, che attende da anni un segnale di attenzione vera e di giusta valorizzazione del ruolo che svolge, è messa ancora una volta in balia di protagonismi senza senso. 
Questo governo non sta risolvendo alcun problema, anzi ne crea ogni giorno uno nuovo. Ha suscitato grandi attese con promesse che ora non riesce a mantenere; sta caricando di preoccupazioni e tensioni il mondo della scuola, ci propone un modello di autonomia fondato sulla competizione e non sulla cooperazione, rovesciando quello che affonda le sue radici nella nostra carta costituzionale; un modello che in questi anni ha faticato a camminare solo perché privato sistematicamente del necessario investimento di risorse. 
Il sindacato è in campo per cambiare profondamente il disegno di legge in discussione alle Camere. Noi vogliamo che siano cancellate le parti del ddl che stravolgono senza criterio modalità di reclutamento, mobilità e gestione del personale, riconsegnandole alla loro sede legittima che è quella contrattuale; vogliamo che professionalità, collegialità e partecipazione siano valori riconosciuti e non disattesi e mortificati. Vogliamo stabilità del lavoro, risorse di organico certe e adeguate per le nostre scuole. Non lo chiediamo per noi, lo chiediamo per il paese, per evitare che una politica presuntuosa e incapace danneggi in modo irreparabile la sua scuola".

Guarda il video dell'intervento di Francesco Scrima

 

 

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