2019-01-22 11:00:00

Le ragioni della mobilitazione promossa da CGIL, CISL e UIL che sfocerà nella manifestazione nazionale del prossimo 9 febbraio a Roma sono spiegate in una lettera che la segretaria generale Annamaria Furlan ha indirizzato a tutte le iscritte e gli iscritti della CISL, invitandoli a "mobilitarsi insieme, convintamente, perché solo uniti si vince questa battaglia di equità e solidarietà tra le generazioni e tra le varie aree del paese". In modo particolare viene sottolineata la natura sindacale e non politica della mobilitazione. "Noi non vogliamo far cadere i governi - scrive la Furlan - perché rispettiamo da sempre la volontà popolare. Ma con il vostro contributo vogliamo cambiare profondamente le scelte economiche del Governo, come sempre partecipare ad un confronto costruttivo su una vera politica di crescita, di diritti essenziali per tutti, rimettendo al centro la persona umana, la dignità del lavoro, la sua sicurezza, la necessità di rilanciare il progetto di una Europa politica senza nuovi muri, barriere economiche o sociali".
C'è delusione e preoccupazione per le scelte del Governo Conte: "Doveva essere questo il momento di decisioni nette, più eque, concrete, - afferma la segretaria generale - dopo tanti anni di sacrifici enormi fatti dalle famiglie italiane per uscire definitivamente dalla crisi. Ed invece c'è il rischio fondato di una minore crescita, di un aumento del divario tra Nord e Sud e delle diseguaglianze sociali, per di più con una ipoteca di ben 52 miliardi sulle tasche degli italiani per far quadrare i conti nelle prossime leggi di bilancio".
Quella decisa dalle Confederazioni è una mobilitazione che guarda a "una società dove la giustizia sociale, l'opportunità di una formazione per tutti, il dovere umanitario all’accoglienza ed alla inclusione sociale, sono gli strumenti per un nuovo modello alternativo al populismo, valorizzando la partecipazione dei lavoratori ed il ruolo dei corpi sociali che sono indispensabili, come ha ricordato il nostro Presidente della Repubblica, Mattarella, per favorire la coesione sociale, l’equità ed il progresso economico del nostro Paese".

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