Grande preoccupazione per la tenuta del sistema delle scuole non statali e della formazione professionale, con probabili ricadute occupazionali per migliaia di lavoratrici e lavoratori e conseguenze molto significative per oltre un milione e mezzo di studenti e le loro famiglie, è stata espressa dalla CISL e dalla CISL Scuola con una lettera inviata alla Ministra dell’Istruzione, alla Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Presidente della Conferenza delle Regioni e alla Coordinatrice della IX Commissione della Conferenza stessa.
Nella lettera, firmata dal segretario generale aggiunto della CISL, Luigi Sbarra, e dalla segretaria generale CISL Scuola, Maddalena Gissi, si evidenzia come il possibile ridimensionamento del sistema di Formazione Professionale, come già avvenuto in alcune realtà regionali, "potrebbe determinare una generale e diffusa crescita dell’abbandono e dell’insuccesso scolastico, i cui costi sociali sono assolutamente da prevenire con tempestivi interventi di sostegno".
Più precisamente, CISL e CISL Scuola chiedono l’estensione, per il corrente anno scolastico, degli strumenti di sostegno al reddito (FIS e CIGD) con la causale COVID-19 oltre le attuali 9 settimane previste dal D.L.18/2020, e una moratoria sui licenziamenti che vada oltre i 60 giorni indicati dalla normativa vigente. Chiedono inoltre il ripristino e l’estensione della Cassa integrazione in deroga e dei contratti di solidarietà di tipo B per gli anni formativi e scolastici 2020/2021 e 2021/2022.
Per la Formazione Professionale, si chiede la garanzia della validità dell’anno formativo 2019/2020 per i percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP), percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS) e istituti tecnici superiori (ITS) anche in mancanza del raggiungimento del numero minimo di ore previsto dalla vigente normativa; l’invarianza delle risorse stanziate, svincolandole dagli obblighi di rendicontazione sulla base del numero degli allievi e delle ore svolte nel corso. CISL e CISL Scuola chiedono inoltre la conferma per l’anno formativo 2020/2021 del numero complessivo dei corsi triennali attivati dalle Regioni nel precedente anno formativo, con invarianza delle risorse per singolo corso, prescindendo dal numero degli allievi frequentanti; il riconoscimento per l’anno formativo 2020/2021 del percorso formativo ordinamentale triennale con un numero di allievi rapportato alla necessità di garantire la distanza sociale; l’attribuzione di risorse per la sanificazione dei locali e dei laboratori e per l’implementazione di infrastrutture e strumentazioni telematiche per garantire pari opportunità di partecipazione di tutti gli allievi alla formazione a distanza. Chiedono infine, la detraibilità integrale delle rette pagate dalle famiglie alle scuole paritarie di ogni ordine e grado e ai servizi per l’infanzia a decorrere dal 5 marzo 2020 e per gli anni scolastici 2020/2021 e 2021/2022.