Mentre il Governo è chiamato ad approntare misure che contrastino gli effetti della pandemia sul sistema economico e produttivo, altrettanta attenzione va posta per quanto riguarda i possibili rischi in termini di aumento della dispersione scolastica e della povertà educativa, di segregazione sociale, mancata inclusione e mancata possibilità di emanciparsi da situazioni di disagio; rischi che toccano in generale la nostra società, ma in particolare i soggetti più deboli, esposti a pagare prezzi altissimi.
"Il Lavoro in Sicurezza: per Costruire il Futuro”: è questo lo slogan che CGIL, CISL e UIL hanno scelto quest’anno per la giornata del Primo Maggio. In seguito al protrarsi dell’emergenza COVID-19, le tre Confederazioni hanno già comunicato nei giorni scorsi l’annullamento della manifestazione nazionale prevista quest’anno a Padova, ma lanceranno una grande campagna di informazione sul tema della tutela della salute e del rispetto del protocollo sulla sicurezza in tutti i luoghi di lavoro.
(ANSA) - ROMA, 26 APR - "La scuola è pronta per il rientro ma ci devono essere tutte le condizioni per garantire la sicurezza. La scuola a distanza non può funzionare per un lungo tempo: la didattica in presenza è fondamentale come è fondamentale che il paese comprenda l'importanza della scuola; solo così anche la sicurezza e gli interventi che devono essere operati rientreranno in quegli investimenti che a tutt'oggi non individuiamo nel Def". Lo dice all'ANSA la segretaria generale della scuola MaddalenaGissi.
“Quando e come riaprire le scuole è un problema che riguarda l’intera società, non solo il personale scolastico. Ed è un problema di grande complessità, perché investe un sistema che coinvolge più di dieci milioni di persone, con un enorme impatto in termini di movimento e trasporti, servizi, contatti sociali”. Così Maddalena Gissi, segretaria generale del più grande sindacato del settore, la CISL Scuola, interviene su un tema che occupa oggi grande spazio su tutti gli organi di informazione.
Sull’impatto che l’emergenza coronavirus sta avendo sulla gestione delle attività dei centri di formazione professionale riportiamo due importanti documenti pubblicati nei giorni scorsi dalla Regione Veneto e dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Definito fra Governo e parti sociali, in data 24 aprile 2020, un nuovo protocollo nazionale sulla sicurezza e salute per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid -19, che dovrà essere applicato in tutti i luoghi di lavoro per garantire la ripartenza in sicurezza delle attività produttive. L’accordo integra quello già sottoscritto il 14 marzo scorso, cui erano seguite il 25 marzo alcune correzioni chieste dai sindacati nell’elenco delle attività escluse dal blocco.